Via Crucis con gli Ammalati presso L’Ospedale Umberto I- 15 MARZO 2024

“La via Crucis è luce e speranza che sostiene il Cristiano per le strade del mondo.” Il…

“La via Crucis è luce e speranza che sostiene il Cristiano per le strade del mondo.”

Il pio esercizio della Via Crucis, vissuto con la comunità parrocchiale all’interno dell’Ospedale, ha dato la possibilità di sentirsi vicini con il corpo e soprattutto con lo spirito ai tanti ammalati che stanno vivendo la “loro Via Crucis”. La vita umana per noi cristiani è un cammino lungo tutto il Mistero della Croce e le stazioni intrise della Parola di Dio, della preghiera, dei canti quaresimali, evocano molte situazioni comuni che spesso sono avvolte da cadute, solitudine, sofferenza e senso di abbondono. Le nostre preghiere possano arrivare a Dio che nella sua benevolenza fortificherà la fede di tutti e soprattutto dei fratelli ammalati. La Via Crucis oggi, più che mai, è tragicamente attuale, connessa con la nostra quotidianità, con il nostro presente e soprattutto con il nostro futuro. Lungo il percorso delle 14 Stazioni i nostri cuori si sono uniti spiritualmente a quanti erano nelle loro stanze, dietro le grandi vetrate: questa Via Crucis possa portare la Luce dell’amore di Cristo e sollievo per le sofferenze dei fratelli ammalati e in particolare a quanti sono soli.

 

 

 

Ecco il testo della Via Crucis con gli Ammalati

Introduzione

Percorriamo la Via della Croce in compagnia di tante sorelle e fratelli ammalati. Uniti al mistero di dolore e di amore di Cristo, nella fede e nella speranza, vogliamo essere testimoni della vita pasquale che fiorisce dalla Sua croce e risurrezione.

 

Il compimento dell’amore nel cammino dalla croce alla risurrezione

“Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10). Con queste parole Gesù Buon Pastore parla dell’offerta che farà di sé, mediante il sacrificio pasquale, per condurre ogni uomo alla pienezza della sua vita. Il cammino è quello della croce, del chicco di grano che cade a terra e muore per produrre molto frutto (cf. Gv 12,24).  A questo cammino Gesù associa ogni credente. Così, nella gioia e nella sofferenza, noi viviamo in comunione con lui, che è l’essenza dell’amore, e l’esistenza umana, fecondata dalla grazia, si apre alla vita eterna (cf. 1Pt 1,4).

 

I Stazione: Gesù è condannato a morte

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo

Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1- Dal Vangelo di Giovanni (19,1-6) Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: “Salve, re dei Giudei!”. E gli davano schiafi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: “Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna”. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: “Ecco l’uomo!”. Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: “Crocifiggilo! Crocifiggilo!”.

 

L2 – Riflessione La diagnosi di una malattia spesso può essere vissuta dal malato come una condanna. “La malattia, infatti, è un’esperienza traumatica che attenta l’integrità fisica e psichica dell’uomo; comporta un brusco arresto d’interessi; fa percepire esistenzialmente la fragilità della natura umana; determina una diversa immagine di se stessi e del mondo circostante. Chi soffre è facilmente sogge1o a sentimenti di timore, di dipendenza e di scoraggiamento. (…) Primo impegno della comunità sociale e cristiana è quello di lo1are con il malato contro la malattia (…). Malgrado la devastazione del male fisico e psichico, l’handicap e le minorazioni, il malato in quanto “icona di Dio” resta un essere umano nella pienezza della sua dignità e dei suoi diritti, degno di ogni rispe1o e considerazione.” (Consulta nazionale della CEI per la pastorale della sanità (1989), La pastorale della salute nella Chiesa italiana, nn. 27−28).

 

Guida: Quando giunge il tempo della malattia Assemblea: Sii tu, Signore, la nostra speranza.

Preghiera: O Gesù, in unione con te che hai sofferto con infinito amore, fa’ che affrontiamo con coraggio e fortezza la sofferenza e la malattia e guardiamo con speranza alla salute e alla salvezza che con la tua Passione ci doni.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

II Stazione: Gesù è caricato dalla croce

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo secondo Matteo (27,27-31) Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: “Salve, re dei Giudei!”. Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.

 

L2 – Riflessione: “Commosso da tante sofferenze, Cristo non soltanto si lascia toccare dai malati, ma fa sue le loro miserie: “Egli ha preso le nostre infermità̀ e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17) [Cf. Is 53,4 ]. Non ha guarito però tutti i malati. Le sue guarigioni erano segni della venuta del Regno di Dio. Annunciavano una guarigione più radicale: la vi1oria sul peccato e sulla morte attraverso la sua Pasqua. Sulla croce, Cristo ha preso su di sé tu1o il peso del male [Cf Is 53,4−6] e ha tolto il “peccato del mondo” (Gv 1,29), di cui la malattia non è che una conseguenza. Con la sua passione e la sua morte sulla Croce, Cristo ha dato un senso nuovo alla sofferenza: essa può̀ ormai configurarci a lui e unirci alla sua passione redentrice” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1505).

 

Guida: Quando il peso del dolore ci opprime Assemblea: Sii tu, Signore, il nostro sollievo

 

Preghiera: Signore, che hai detto: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16,24), fa’ che, caricati di questa croce, l’abbracciamo con amore, perché ne scopriamo l’efficacia salvifica e con gioia e speranza camminiamo verso di te.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

III Stazione: Gesù cade la prima volta

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal libro del profeta Isaia (53, 4-6): Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità̀. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità̀ di noi tutti.

 

L2 – Riflessione “Dopo la caduta, l’uomo non è stato abbandonato da Dio. Al contrario, Dio lo chiama, [Cf Gen 3,9] e gli predice in modo misterioso che il male sarà vinto e che l’uomo sarà sollevato dalla caduta [Cf Gen 3,15]. Questo passo della Genesi è stato chiamato “Protovangelo”, poiché è il primo annunzio del Messia redentore, di una lo1a tra il serpente e la Donna e della vi1oria finale di un discendente di lei” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 410).

 

Guida: Quando sentiamo di più il peso della croce Assemblea: Sii tu, Signore, la forza che ci sostiene

Preghiera: O Signore, donaci fortezza e speranza per vincere il male, per riprendere coraggio ed essere al tuo servizio nell’opera della salvezza.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

IV Stazione: Gesù incontra sua madre

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Assemblea: Perché́ con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo secondo Luca (2,34-35.51)

Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione − e anche a te una spada trafiggerà̀ l’anima −, affinché́ siano svelati i pensieri di molti cuori”. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

 

L2 – Riflessione “A lei [Maria], «Madre di misericordia», «Salute degli infermi», «Consolatrice degli afflitti», in ogni tempo si sono rivolti i cristiani con incessante e fiduciosa preghiera. In lei, quanti assistono gli ammalati trovano un modello di premurosa a1enzione e di amore materno. La sua protezione accompagni il difficile cammino di quanti portano il peso della sofferenza e faccia crescere nella comunità̀ cristiana quella sensibilità̀ per cui «se un membro soffre, tu1e le altre membra soffrono con lui» 1Cor 12,26)” (Consulta nazionale della CEI per la pastorale della sanità (1989), La pastorale della salute nella Chiesa italiana, n. 82).

 

Guida: Lungo il cammino della malattia Assemblea: Donaci, o Maria, il tuo conforto

Preghiera: Fa’, o Signore, che salendo il nostro Calvario possiamo, con la Madre tua che ci consola e aiuta, pronunciare il nostro “si” e abbandonarci fiduciosi alla volontà̀ di Dio.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

V Stazione: Gesù e’ aiutato dal cireneo a portare la croce

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Assemblea: Perché́ con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1- Dal Vangelo secondo Matteo (27,32) Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce.

 

L2- Riflessione Il lavoro dei medici e degli infermieri è una partecipazione alla missione redentrice di Cristo. “Il malato deve lo1are contro la malattia: ma non lui soltanto. Anche i medici, anche tutti coloro che sono addetti al servizio degli infermi, non devono tralasciare nulla di quanto può essere fa1o, tentato, sperimentato per recare sollievo al corpo e allo spirito di chi soffre” (CEI, “Sacramento dell’Unzione e cura pastorale dei malati”, Ordo n. 4).

 

Guida: Quando il peso della sofferenza diventa insostenibile Assemblea: Mandaci, Signore, silenziosi cirenei della croce

Preghiera: Spesso vediamo il dolore altrui, ma per paura di es− serne coinvolti volgiamo le spalle e non sappiamo accompagnare e dare sollievo a chi è nella sofferenza. Aiutaci, Signore, ad essere silenziosi cirenei di quanti sono colpiti dal dolore e dalla malattia.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

VI Stazione: La Veronica asciuga il volto di Gesù

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Libro del Profeta Isaia (53, 2-4) Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.

 

L2 – Riflessione La Veronica si prese cura di Gesù̀, asciugandogli il volto. Anche “la Chiesa con la parola che viene da Dio e con la testimonianza propone l’ideale di una comunità̀ che si prende cura, difendendo e promovendo la persona nella sua globalità̀… è volto, voce, gesto e parola, capace di generare cura e insieme di prendersi cura, sopra1u1o quando la malattia si annuncia come degenerativa, cronica, irreversibile, terminale; assume, quale criterio prioritario delle proprie scelte, la promozione della vita in tutti i suoi momenti e in tu1e le sue dimensioni…; si fa carico di accompagnare anche le malattie inguaribili …; sa accogliere il malato nella sua unicità̀ e irripetibilità̀” (CEI, Nota pastorale «Predicate il Vangelo e curate i malati». La comunità̀ cristiana e la pastorale della salute, nn. 22−23).

 

Guida: Quando il nostro volto è sfigurato dal dolore Assemblea: Imprimi, in noi, Signore, la tua bellezza

Preghiera: Signore, tu ci ami per quello che siamo: poveri, fragili, segnati dalla malattia e dal dolore. Tocca i nostri cuori, come la Veronica toccò il tuo volto, ed imprimi in essi il tuo amore così da trasfigurare i nostri volti.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

VII Stazione: Gesù̀ cade per la seconda volta

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Libro del Profeta Isaia 53,6 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità̀ di noi tutti.

 

L2-Riflessione La Chiesa “nel suo cammino a1raverso le tentazioni e le tribolazioni è sostenuta dalla forza della grazia di Dio che le è stata promessa dal Signore, affinché́ per la umana debolezza non venga meno alla perfe1a fedeltà̀ ma permanga degna sposa del suo Signore, e non cessi, con l’aiuto dello Spirito Santo, di rinnovare se stessa, finché a1raverso la croce giunga alla luce che non conosce tramonto” (Costituzione Dogmatica Lumen Gentium, 9).

 

Guida: Quando ricadiamo so1o il peso del dolore Tutti: La Tua mano, Signori, ci rialzi

Preghiera: Le tue cadute sotto il peso della croce, sotto il peso dei nostri peccati, sono il segno visibile del tuo amore per noi. Quante volte la nostra infermità̀ ci fa cadere nello scoraggiamento, nella paura, nello sconforto! Sostienici, Signore, in queste cadute, ravviva la nostra fede e la nostra speranza in te che sei il Dio vicino che “prova compassione e si prende cura del prossimo”.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

VIII Stazione: Gesù incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di lui

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo secondo Luca (23,28-31) Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché́, se si tratta così il legno verde, che avverrà̀ del legno secco?”.

 

L2 – Riflessione: Il malato ha bisogno di vicinanza e conforto. Per questo la comunità̀ ecclesiale “deve aprirsi all’accoglienza, impegnandosi a far sì che il sofferente non sia solo nella prova: gli è vicino Cristo che perdona, santifica e salva, unitamente alla Chiesa che, con i gesti della ‘presenza’, partecipa alla sua situazione di debolezza e prega con lui. Sono segni della misericordia divina il conforto di una fraterna presenza, la qualità di una comunicazione sincera, la proposta della parola di Dio, la preghiera, la grazia dei sacramenti, l’aiuto materiale” (CEI, Nota pastorale «Predicate il Vangelo e curate i malati». La comunità cristiana e la pastorale della salute, n. 53).

 

Guida: Quando siamo presi dallo sconforto Assemblea: Sii tu, Signore, la nostra consolazione

Preghiera: Signore, abbiamo in te un fratello solidale nelle gioie lasciarci mai soli e, quando siamo nel buio, donaci la fede per credere che in te solo c’è pienezza di consolazione.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

IX Stazione: Gesù cade per la terza volta

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo

Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Libro del Profeta Isaia (53,7.10) Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.

 

L2 – Riflessione: Rialziamoci, se ancora una volta siamo caduti. “Nell’itinerario verso la vita piena, Gesù ci invita a seguirlo sulla via delle beatitudini, strada gioiosa di pienezza, e sul sentiero della croce, supremo atto di amore consumato sino alla fine (cf. Gv 19,30; 13,1)” (CEI, Educare alla vita buona del Vangelo. Orienta− menti pastorali dell’episcopato italiano per il decennio 2010−2020, n. 30).

 

Guida: Quando la croce si fa sempre più pesante Assemblea: Signore, rialzaci con la forza del tuo amore

Preghiera: Signore, fa’ che non cadiamo sotto il peso schiacciante della disperazione, ma che ci abbandoniamo nel tuo abbraccio d’amore infinito.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

X Stazione: Gesù e’ spogliato dalle vesti

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo

Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo di Luca 23,34 Gesù diceva: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”.

Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

 

L2 – Riflessione “Gesù «spogliò se stesso, prendendo la natura di un servo… facendosi obbediente fino alla morte» (Fil 2,7−8), e per noi «da ricco che era si fece povero» (2 Cor 8,9). L’imitazione e la testimonianza di questa carità e umiltà del Cristo si impongono ai discepoli in permanenza” (Costituzione Dogmatica Lumen Gentium, n. 42).

 

Guida: Quando il dolore ci spoglia della nostra dignità̀

Assemblea: Signore, fa’ che mani premurose allevino le pene del nostro soffrire

Preghiera: Signore, la malattia mette a nudo tutta la nostra fragilità̀ e la nostra paura. Tu, che hai perdonato coloro che ti hanno umiliato e denudato, rivestirci con la tua misericordia e la tua compassione ogni nostra debolezza.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

XI Stazione: Gesù̀ è inchiodato sulla croce

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo

Assemblea: Perché́ con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo secondo Matteo (27,37-42) Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: “Costui è Gesù̀, il re dei Giudei”. Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: “Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!”. Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: “Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui.

 

L2 – Riflessione La malattia spesso “inchioda” l’ammalato sul proprio letto. “Per la persona umana che cerca ed è destinata alla gioia e alla vita eterna, il soffrire e il morire sono un mi− stero che solo la croce e la risurrezione di Cristo possono illuminare e trasformare in esperienza di salvezza. Nel proporre il proprio messaggio sulla sofferenza, la Chiesa è consapevole di scontrarsi con una diffusa mentalità… che coltiva una concezione riduttiva della salute, rifugge il dolore, rimuove la morte… Questi ostacoli, però, non le impediscono di proclamare la buona notizia del Signore morto e risorto, fonte di speranza per i malati e per coloro che se ne prendono cura” (CEI, Nota pastorale «Predicate il Vangelo e curate i malati». La comunità cristiana e la pastorale della salute, nn. 31−32).

 

Guida: Quando ci sentiamo sconfitti dalla malattia Tutti: Sii tu, Signore, la nostra vittoria

Preghiera: Signore, la tua crocifissione appare allo sguardo umano come la definitiva sconfitta. In realtà̀ è la più̀ grande vittoria di tutti i tempi. Donaci, o Signore, la fede che ci fa incontrare sulla nostra croce non altri che Te, Crocifisso Risorto.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

XII Stazione: Gesù muore sulla croce

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo

Assemblea: Perché́ con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo secondo Matteo (27,45-50) A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù̀ gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché́ mi hai abbandonato?”. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!”. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.

L2 – Riflessione “Lui, che non era «venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in risca1o per molti» (Mc 10, 45), raggiunge sulla Croce il vertice dell’amore. «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Ed egli è morto per noi mentre eravamo ancora peccatori (cf. Rm 5, 8).In tal modo egli proclama che la vita raggiunge il suo centro, il suo senso e la sua pienezza quando viene do− nata.” (Lettera Enciclica Evangelium Vitae, n.51).

 

Guida: Quando sembra che non ci sia più nulla da fare Tutti: Sii tu, Signore, la nostra vita

Preghiera: Signore Gesù̀, sei solo, crocifisso tra i ladroni, abbandonato dagli amici. Resta con Te solo tua Madre, straziata e afflitta. Nella solitudine e nella malattia, guardando ai nostri familiari schiacciati dal peso delle nostre infermità̀, donaci la grazia di affrontare fino in fondo la nostra solitudine e la nostra desolazione rimanendo uniti a te nel passaggio dalla croce alla luce.

Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

XIII Stazione: Gesù e’ deposto dalla croce tra le braccia della madre

 

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo

Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo secondo Matteo (27,57-60) Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù̀. Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò̀.

 

L2 – Riflessione

“La Chiesa che, come Madre, ha portato sacramentalmente nel suo seno il cristiano durante il suo pellegrinaggio terreno, lo accompagna al termine del suo cammino per rime1erlo “nelle mani del Padre”. Essa offre al Padre, in Cristo, il figlio della sua grazia e, nella speranza, consegna alla terra il seme del corpo che risusciterà̀ nella gloria [Cf 1Cor 15,42−44]. Questa offerta è celebrata in pienezza nel Sacrificio eucaristico” (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1683)

 

Guida: Quando dalla croce sprofondiamo nel buio della sofferenza

Tutti: La Madre tua, Signore, sia al nostro fianco.

Preghiera: Il cireneo ha portato la croce con te, la Veronica ha asciugato il tuo volto, Giuseppe d’Arimatea ti ha deposto dalla Croce e tua Madre è stata sempre al tuo fianco. Fa’, o Signore, che anche noi sentiamo il conforto della Chiesa e sperimentiamo la vicinanza della tenera Mamma celeste, che asciuga ogni nostra lacrima.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

XIV Stazione: Gesù e’ deposto nel sepolcro

Guida: Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo

Assemblea: Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

L1 – Dal Vangelo secondo Matteo 27,59-61 Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Magdala e l’altra Maria.

 

L2 – Riflessione

Il sepolcro non è l’ultima parola per l’uomo. “Il germe dell’eternità̀ che porta in sé, irriducibile com’è alla sola materia, insorge contro la morte. Tutti i tentativi della tecnica, per quanto utilissimi, non riescono a calmare le ansietà̀ dell’uomo: il prolungamento di vita che procura la biologia non può̀ soddisfare quel desiderio di vita ulteriore, invincibilmente ancorato nel suo cuore. Se qualsiasi immaginazione vien meno di fronte alla morte, la Chiesa invece, istruita dalla Rivelazione divina, afferma che l’uomo è stato creato da Dio per un fine di felicità oltre i confini delle miserie terrene… Dio infatti ha chiamato e chiama l’uomo ad aderire a lui con tu1o il suo essere, in una comunione perpetua con la incorruttibile vita divina. Questa vi1oria l’ha conquistata il Cristo risorgendo alla vita, liberando l’uomo dalla morte mediante la sua morte” (Costituzione pastorale Gaudium et Spes, 18).

 

Guida: Quando sembra tu1o finito Tutti: Sii per noi, Signore, speranza di vita eterna

Preghiera: È bello Signore pensare e credere di essere protagonisti non solo della nostra sofferenza, ma del pellegrinaggio della fede e della speranza; è ancora più bello sapere che la destinazione è la gioia eterna. Rendici degni, Signore, di far parte della Gerusalemme celeste, sicuri che le nostre sofferenze sono per noi un lavacro di rigenerazione.

“Santa Madre, deh voi fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore.”

 

BENEDIZIONE FINALE

Celebrante: Il Signore sia con voi Assemblea: E con il tuo spirito.

Celebrante: Dio, che nella Passione del suo Figlio ci ha rivelato la grandezza del suo amore, vi faccia gustare la gioia dello Spirito nell’umile servizio dei fratelli sofferenti. Assemblea: Amen.

Celebrante: Cristo Signore, che ci ha salvato con la sua croce dalla morte eterna, vi conceda la salute e la salvezza. Assemblea: Amen.

Celebrante: Voi, che seguite Cristo umiliato e sofferente, possiate aver parte alla sua risurrezione. Assemblea: Amen.

Celebrante: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Amen. Celebrante: Benediciamo il Signore. Assemblea: Rendiamo grazie a Dio.

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