Solenne Celebrazione della Festività di San Francesco d’Assisi

In un clima di raccoglimento e grande spiritualità si è tenuta il 4 ottobre la Solenne Celebrazione…

In un clima di raccoglimento e grande spiritualità si è tenuta il 4 ottobre la Solenne Celebrazione in onore di San Francesco d’Assisi. Alla celebrazione presieduta dal Vescovo Mons. Giuseppe Giudice e concelebrata dal Padre guardiano Massimo Pepe, dal parroco Padre Giovanni Caruso e da Padre Luigi D’Auria hanno partecipato i sindaci delle due Nocera, Gennaro D’Acunzi e Paolo De Maio.

Il Vescovo nell’omelia ha sottolineato una serie di aspetti del profilo del Serafico Padre: la leggerezza, la semplicità e la letizia.

«Francesco – ha detto mons. Giudice – si fa piccolo per diventare grande, povero in terra e ricco in cielo. Perché il mondo lo segue? Perché ha vissuto il Vangelo senza sbavature, nella realtà più profonda. È una pagina di Vangelo riuscita». San Francesco è un uomo di pace: «In lui possiamo cogliere il canto che non è soffocato dai rumori della guerra e di tante realtà che, intorno a noi e dentro di noi, non ci permettono di scrivere una pagina di Vangelo».

Durante la Messa c’è stato anche il mandato agli operatori pastorale, un momento dal forte senso comunitario. Ogni gruppo ha portato all’altare un simbolo del proprio impegno a servizio della comunità.

Gruppo Coro e Liturgia > portiamo all’altare il Tau, segno della gioia che proviamo ogni qualvolta ascoltiamo la tua parola e ci sforziamo di metterla in pratica.

Catechisti > portiamo all’altare una croce di palloncini, perché possiamo sforzarci di trovare sempre nuovi modi e linguaggi per parlare di Gesù ai più piccoli e farci testimoni di un messaggio di amore, gioia e condivisione.

Ordine Francescano Secolare > portiamo all’altare il Tau e la nostra regola, che rappresentano il nostro stile di vita per conformarci così  come volle San Francesco al Cristo povero e crocefisso;

Ministri straordinari > portiamo all’altare una candela, simbolo della luce e della speranza che l’Eucarestia porta nelle case e nei luoghi di chi soffre anche attraverso il nostro sorriso e conforto.

Gruppo Giovanissimi  > portiamo all’altare una maglietta con una frase di San Giovanni Paolo II “Prendi in mano la tua vita e fanne un capolavoro”. Questo il nostro impegno, con la consapevolezza  di voler fare del nostro meglio ogni giorno per noi stessi e per gli altri.

Associazione San Giuseppe  > portiamo all’altare un pezzo di legno, simbolo della professione di San Giuseppe. Il servizio verso la nostra comunità ci permetta di rispondere ogni giorno alla chiamata di Cristo con gioia e spirito di iniziativa.

Gruppo del Cireneo > portiamo all’altare un asciugamano bianco, simbolo della nostra volontà di servire e aiutare i più deboli, con un animo puro e un cuore sempre in ascolto dei bisogni dei più soli ed emarginati.

Associazione Marco Levi Bianchini > portiamo all’altare un cuore anatomico, simbolo che ci ricollega alla nostra professione. Illuminati dalla fede possiamo prestare il nostro servizio facendoci portatori di speranza, virtù che noi medici siamo chiamati a condividere durante le cure che prestiamo ai nostri fratelli e sorelle ammalati;

Gruppo Scout > portiamo all’altare un nodo, strumento e simbolo che ci accompagna in tutte le nostre avventure. Esso ci ricorda l’importanza delle relazioni che ci permettono di stare insieme e  stringerci per vivere i valori dello scoutismo e della fede cristiana.

Gruppo Don Lorenzo Milani > portiamo all’altare il “libro manifesto” di Don Lorenzo Milani, perché il suo esempio ci aiuti a guidare i bambini alla riscoperta del valore dello studio e della cultura come presupposti per essere uomini liberi di scegliere e agire per il bene.

Associazione Pueri Cantores, Arte e Talenti in Cammino > portiamo all’altare uno spartito con una composizione del Maestro Padre Enrico Buondonno. L’esempio del suo amore per Cristo e per la musica ci spingano ad alimentare la nostra fede e con essa i nostri talenti.

 

 

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