Con autorità – Lectio Divina martedì 23 gennaio

CON AUTORITÀ Contesto Marco ci presenta Gesù, circondato già da alcuni discepoli, durante una giornata rappresentativa della…

CON AUTORITÀ

Contesto
Marco ci presenta Gesù, circondato già da alcuni discepoli, durante una giornata
rappresentativa della sua attività. Il luogo geografico è Cafarnao (villaggio della
consolazione) sulla riva del lago di Tiberiade. Lì c´è la sinagoga, la casa di Pietro, la
piazza, il campo aperto: luoghi tutti in cui si svolge l´attività salvatrice di Gesù. L´autorità
con la quale egli insegna e agisce suscita sorpresa e domande sulla sua persona.

Dal Vangelo secondo Marco (1,21-28) 21 Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di
sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. 22 Ed erano stupiti del suo
insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli
scribi. 23 Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si
mise a gridare: 24 «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi
tu sei: il santo di Dio». 25 E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo». 26 E lo spirito
immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. 27 Tutti furono presi da timore, tanto
che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con
autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». 28 La sua fama si
diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea. Parola del Signore

Meditazione
21-22 La gente era stupita
All´iniziare il cammino a Cafarnao, centro nevralgico della regione di Galilea e centro
dell´attività di Gesù per un certo tempo, rimane già costituito il gruppo dei seguaci di
Gesù, che provengono dal giudaismo. Gesù comincia la sua attività prendendo contatto
con gli israeliti integrati nell´istituzione religiosa della sinagoga, che accettano la dottrina
ufficiale, nazionalista e particolarista, trasmessa dagli scribi, che, evidentemente, saranno
un ostacolo per l´universalità del regno di Dio. Gli uditori percepiscono nell´insegnamento
di Gesù qualcosa di nuovo; la reazione è favorevole, già che riconoscono in lui l´autorità
di un profeta, che, come conseguenza, provoca il discredito per l´insegnamento abituale
dei letterati. Gesù li libera dalla loro dipendenza dai maestri ufficiali. Non è tanto il
contenuto, ma il suo modo di insegnare, che risveglia l´attenzione. La gente intuiva e
confrontava. Gli scribi insegnavano alla gente citando i dottori, le autorità; Gesù parlava
partendo dalla sua esperienza di Dio e dalla vita. La sua autorità nasceva di dentro. La sua
parola aveva le radici nel cuore e nella testimonianza della vita. Il sabato Gesù entrò nella
sinagoga e si mise ad insegnare. In Palestina c´era un solo tempio: quello di Gerusalemme.
Ma ogni città e ogni paese aveva la sua sinagoga, che era il luogo dove gli israeliti
religiosi si riunivano per recitare salmi e ascoltare la lettura della Legge e i Profeti. Era un
luogo dove ogni sabato si poteva incontrare un gruppo numeroso di persone. Marco non ci
dice chi invita Gesù a spiegare la Scrittura. Neppure ci dice di che cosa parla, solo ci
riferisce alcune reazioni provocate dal suo insegnamento.
La prima reazione è lo stupore degli uditori per una doppia ragione. Quella forma di
insegnare è nuova e si nota che chi parla lo fa con autorità, cioè, da parte di Dio. E quella
valutazione positiva dell´insegnamento di Gesù è accompagnata da un giudizio assai poco
favorevole dell´insegnamento degli esperti nella Legge e i Profeti, gli scribi, che
insegnavano tutti i sabati. Questa è la seconda causa dello stupore degli uditori di Gesù.
Essi, che tutti i sabati avevano assistito all´insegnamento che si dava nella sinagoga, non si
erano accorti che i letterati non parlavano da parte di Dio e che le loro spiegazioni non
erano altro che tradizioni umane, presentate come divine. Il fatto era grave. Non si trattava di punti di vista diversi di due maestri della Legge; la questione era che Gesù, che non era
un maestro della Legge, stava mettendo in pericolo tutto il sistema religioso stabilito, già
che il suo insegnamento lasciava in cattiva luce i rappresentanti ufficiali di quel sistema.

23-26 Lo spirito impuro uscì da lui
La sinagoga è il luogo dell´incontro con Dio, eppure c´è lì un uomo posseduto da uno
spirito impuro. Risulta strano che quello spirito impuro stesse lì, e ancora più strano che
mentre i letterati restano in silenzio, lo spirito impuro, in solidarietà con loro, senta
l´insegnamento di Gesù come una minaccia ed esca in difesa del sistema religioso e dei
suoi rappresentanti. Per indicare quella situazione Marco usa l´espressione: essere
posseduto da uno spirito impuro (in opposizione a «Spirito Santo»). L´individuo non può
negare l´autorità divina di Gesù, però non ammette che questa si opponga all´autorità, per
lui anche divina, dell´istituzione religiosa e della sua dottrina. Critica Gesù perché non sta
dalla parte dell´istituzione e non abbraccia i suoi ideali. Al chiamarlo Nazareno gli ricorda
che, secondo il suo origine, dovrebbe professare le idee nazionaliste; tenta Gesù affinché
metta la sua autorità al servizio del sistema, accettando il ruolo di Messia nazionalista (il
Santo di Dio). Quell´uomo posseduto dallo spirito impuro rappresenta, nel racconto, tutto
il popolo dominato da ideologie, che sono la causa della sottomissione e della perdita
della libertà dell´essere umano, o che incitano alla violenza, giustificandola con ragioni di
tipo religioso. Liberandosi dal dominio di tali ideologie, l´uomo potrà accettare
pienamente il messaggio di Gesù; potrà conquistare la sua libertà e collaborare alla
liberazione di tutta l´umanità. Per questo Marco colloca questo episodio all´inizio del suo
vangelo. La presenza del «Santo di Dio» fa retrocedere lo spirito del male. Gesù non
accetta di essere riconosciuto dal demonio. Gesù solo può essere conosciuto nel cammino
della fede, per questo ordina il silenzio.
27-28 Tutti rimasero stupiti
Ammirazione e sconcerto dei presenti: Gesù non accetta il ruolo di messia nazionalista, ma
neppure presenta un altro programma. La fama di Gesù prepara la sua attività futura.
La gente percepisce in Gesù i due primi segnali della Buona Notizia di Dio: il suo modo
diverso di insegnare le cose di Dio e il suo potere sugli spiriti immondi.
La Buona Notizia del Regno, annunciata da Gesù, sarà per la gente un sospiro di sollievo e
un motivo di grande allegria e tranquillità.

Alcune domande
– Che punto della lettura ti è piaciuto di più?
– Come si chiama la città nella quale è entrato Gesù con i suoi primi discepoli? Che cosa
significa il nome di quella città?
– Dove fu Gesù il giorno di sabato, e cosa fece lì?
– Che impressione causò il suo insegnamento nei presenti? Perché causò loro stupore?
– Nella sinagoga ci fu un uomo che cominciò a gridare. Cosa gridò? Perché gridò
quelle cose? Cosa fece Gesù con lo spirito impuro? Che ordine gli diede? Cosa fece
allora lo spirito impuro?
– Come fu la reazione della gente? Che cosa si domandarono?
– Come e dove si fu estendendo la fama di Gesù?

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