Maestro, dove abiti? – Adorazione Eucaristica 11 gennaio 2024

Il Battista presenta Gesù come l’«Agnello di Dio»: un gruppo di uomini lo segue, attirato dall’appello misterioso…

Il Battista presenta Gesù come l’«Agnello di Dio»: un gruppo di uomini lo segue, attirato dall’appello misterioso che parte dalla sua persona, prima ancora che dalla sua parola; è la chiamata che Dio rivolge ad ogni uomo in Gesù Cristo, per invitarlo ad entrare in casa sua e rimanere con lui. All’uomo che è in atteggiamento di ricerca e di disponibilità Dio rivolge il suo appello misterioso: questa vocazione è una chiamata personale. Essa attende da parte nostra una risposta, che è scelta preferenziale e impegno di testimonianza. La parola che ci ha chiamato a divenire discepoli di Cristo la testimoniamo nella nostra vita con un linguaggio di bontà e di amore, che invita anche gli altri a seguire Gesù.

 

Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen Canto allo Spirito Santo – segno: immagine del battesimo di Gesù

Noi siamo riuniti per incontrare qualcuno: Gesù Cristo. Ci sono incontri che non si dimenticano: qualcuno che si interessa di noi, ci dà fiducia, fa appello alla nostra collaborazione. Gesù ha stretto a sé i suoi primi amici in questo modo. Essi non l’hanno mai dimenticato. L’incontro con Gesù, oggi, può cambiare qualcosa nella nostra vita.

 

 Dal Vangelo Gv 1,35-42 Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’Agnello di Dio!”. E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: “Che cercate?”. Gli risposero: “Rabbì (che significa maestro), dove abiti?”. Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.  Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.  Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)” e lo condusse da Gesù. Gesù,  fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”. Parola del Signore

 

Tutti: Signore, tu mi hai comprato davvero a caro prezzo; mi hai reso membro del tuo corpo e tempio del tuo Spirito. Ti benedico per la grandezza della chiamata che tu hai posto su di me perché la tua parola orienta continuamente la mia ricerca a un vero incontro con te! Depongo ai tuoi piedi tutte le ambiguità delle mie attese e dei miei progetti, perché sia la tua voce a guidare i miei passi verso di te. Aiutami a fermarmi presso di te, a non temere il silenzio della contemplazione,  quel silenzio  che mi permette di fare un’esperienza profonda della tua amicizia per me. Signore,  «Parla che il tuo servo ti ascolta!». Per questo voglio oggi aprire il mio cuore a un rinnovato ascolto della tua parola, o Signore, per seguirti concretamente nelle scelte della mia vita. Amen

Adorazione silenziosa – canto – segno: intronizzazione della Parola con i ceroferai e una lampada

“Che cercate?”, domanda Gesù a due che lo seguivano. Cosa cerchi, tu uomo, quando cerchi Dio? Perché vuoi essere credente? Cosa cerchi nella religione?

1L Nella religione io cerco una sicurezza. Quella sicurezza interiore che non mi dà la scienza, che non mi dà la ragione, cioè che non mi danno le mie capacità umane, che sento corte nel vedere la VERITA’, e insicure nel garantirmi la Vita, – quella sicurezza, la cerco nella fede, cioè in Dio, creatore delle cose, e quindi VERITA’ delle cose, e amante dell’uomo, e quindi sicura risorsa di VITA.

2L “Maestro, dove abiti?”, gli domandano quei primi cercatori di Dio. Dove si trova Dio? Dove lo puoi incontrare? Dove ha casa? E’ domanda d’attualità bruciante in mezzo a tanto irrazionale soggettivismo di esperienze religiose. Dio non abita in un nebuloso senso del Mistero; Dio non abita in tutti quegl’immondi imbroglioni della magia che tanto incantano dalla televisione le anime più semplici o più stupide; Dio non abita neanche, se non parzialmente, nelle grandi forme religiose che dominano il mondo e la storia, essendo queste semplicemente espressione e cristallizzazione del grande bisogno di Dio che ha l’animo umano.

3L Dio ha voluto venire incontro alla ricerca dell’uomo,  prendendo dimora in un uomo, manifestandosi fisicamente in quel Gesù di Nazaret che ha dimostrato nella storia di essere il concreto Dio con noi. “Venite e vedrete”, ci dice Gesù.  Chi non è andato da Lui e non ha constatato, evidentemente rimarrà nel generico, nei dubbi, avrà fede incerta e insignificante.  Non c’è altra causa e radice dell’ateismo pratico e dell’indifferenza anche in molti battezzati, se non la assoluta mancanza di istruzione religiosa, di un minimo di spessore culturale alla propria fede; gente rimasta alle immagini religiose dell’infanzia senza mai aver preso sul serio una verifica adulta dei contenuti e delle fondazioni del proprio credere.

Tutti: Solo tu, o Signore Gesù, cambi il nostro cuore e la nostra vita, trasformi la nostra storia, determini un modo nuovo di vedere la realtà. Per costruire il tuo Regno occorre fermarci presso di te, stare con te, lasciarci trasformare da te, lasciarci amare da te. Chi ti ha incontrato non può non comunicarti, dare il primato alla preghiera e alla contemplazione. Tu penetri nel cuore, ne scruti le fibre più segrete. Concedici, o Signore, di metterci in continuo ascolto di te, per conoscere la tua voce, essere fissati dal tuo sguardo e seguire le tue orme. Amen

Canto – Segno: si abbandona ogni certezza terrena ( telefonini, denaro, potere…………………………….)

4L Per lo più la chiamata alla fede passa attraverso la testimonianza di un fratello. Per incontrare il Cristo dobbiamo necessariamente fidarci delle indicazioni di qualcuno, dobbiamo metterci all’ascolto, alla scuola di qualcuno che conosca i sentieri dell’interiorità meglio di noi. Giovanni indica, ma sta ai discepoli muoversi, seguire Gesù.

5L   “Abbiamo trovato il Messia, e lo condusse da Gesù”. Si incontra Dio non con un generico credere, ma concretamente incontrando quel Dio giunto fino a noi nella persona di Gesù che oggi è presente tra noi nella Chiesa. La meditazione della sua Parola e l’Eucaristia sono oggi ancora e sempre gli unici mezzi capaci di convertire il cuore e tirar fuori di un uomo un discepolo vero di Gesù. Anzi un apostolo. Perché Gesù quando trova uno disponibile ne fa subito un suo inviato: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”.

6L La verifica d’una fede autentica è la missionarietà. Chi non è caldo nel cuore, chi non è entusiasta della propria fede, chi non brucia… è perché non ama, è perché non ha scoperto niente di nuovo e di grande. E’ perché non ha incontrato Dio! Forse è un richiamo ad una verifica anche per noi. Veniamo alla chiesa tutte le domeniche, ma viviamo il vangelo, testimoniamo il vangelo nella vita, ne siamo annunciatori orgogliosi? Se ci sembra minestra riscaldata è perché non abbiamo ancora incontrato veramente Dio! Forse siamo praticanti e non credenti; cioè in fondo Dio è solo una aggiunta marginale ai nostri scopi e programmi

Canto – segno: testimonianza di conversione

Tutti: “Stai con me, e io inizierò a risplendere come tu risplendi, a risplendere fino ad essere luce per gli altri. La luce, o Gesù, verrà tutta da te: nulla sarà merito mio. Sarai tu a risplendere, attraverso di me,  sugli altri. Fa che io ti lodi così nel modo che tu più gradisci, risplendendo sopra tutti coloro che sono intorno a me.  Dà luce a loro e dà luce a me;  illumina loro insieme a me, attraverso di me.
Insegnami a diffondere la tua lode, la tua verità, la tua volontà.  Fa’ che io ti annunci non con le parole  ma con l’esempio,  con quella forza attraente, quella influenza solidale che proviene da ciò che faccio  e con la chiara pienezza dell’amore che il mio cuore nutre per te.“  (Newman)

Canto: Tantum Ergo Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.

V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.  Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

Canto – Si distribuiscono frasi del vangelo da meditare e mettere in pratica

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