L’offerta – il dono domenica della Palme anno C 8 aprile 2025
Lectio divina L´OFFERTA – IL DONO Contesto Luca, come sempre, si rivela un narratore efficace e dettagliato,…
Lectio divina L´OFFERTA – IL DONO Contesto
Luca, come sempre, si rivela un narratore efficace e dettagliato, capace di far vedere i sentimenti e le emozioni profonde, soprattutto, di Gesù. Il dolore terribile e ingiusto che soffre è mostrato attraverso il suo atteggiamento di misericordia verso tutti, perfino verso i suoi persecutori e assassini. Luca vuole aiutare i suoi lettori ad interpretare la terribile e scandalosa morte di Gesù, al quale essi hanno affidato la loro vita: Egli realizza un avvenimento doloroso e difficile, ma “necessario”, per portare a “compimento” il suo itinerario verso la gloria. L´itinerario di Gesù è paradigma di quello che ogni discepolo deve realizzare.
Dal Vangelo secondo Luca (22,14-23,56)
Meditazione
La cena pasquale. Luca mette in relazione degli elementi della Pasqua antica con altri della Pasqua nuova. La celebrazione ebrea forse non era del tutto conosciuta dai pagani, per i quali Luca scrive il suo vangelo: la prima coppa (v. 17), le erbe amare, il racconto pasquale (uscita dall´Egitto), i salmi 113-114; la seconda coppa, il pane spezzato e distribuito, si mangia l´agnello; la terza coppa e i salmi 115-118; la benedizione, la quarta coppa, l’inno di conclusione. Le quattro coppe si relazionano con i quattro tipi di redenzione indicati in Esodo 6,6-7: Io vi farò uscire… io vi salverò… io vi riscatterò… io vi prenderò…
Per Gesù questa è l´ultima pasqua, la prossima la celebrerà nel Regno di Dio. La pasqua cristiana è descritta nei vv. 19-20: il pane e la terza coppa (io vi riscatterò). Gesù si offre in corpo e sangue, dona sé stesso e attraverso il pane e il vino fa sì che i discepoli partecipino della sua vita. Nella festa della fratellanza c´è un traditore e i futuri discepoli (noi) ripetono spaventati le domande degli apostoli.
L´autorità come servizio. Il salmo 113 (il primo di quelli cantati nella Pasqua) dice: il Signore è seduto più in alto di tutte le nazioni e il povero lo fa sedere tra i prìncipi. Gesù ricorda ai suoi discepoli che, dal momento che lo seguono, sono chiamati a un nuovo stile di vita, che esige di esercitare l´autorità come un servizio. Solo così saranno capaci di condividere la sua autorità.
Annuncio della negazione di Pietro. La Passione, per Luca, è l´ultimo assalto di Satana. Si è già impadronito di Giuda e adesso minaccia tutti gli altri apostoli. A Pietro non mancherà la fede, che è un dono di Dio, ma sì il coraggio per confessarla. Una volta convertito potrà dare forza ai suoi compagni. Pietro ha troppa fiducia nella sua unione con Gesù (con te). «Chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere» (1 Cor 10,12).
L´ora decisiva. Gesù sta per lasciare i suoi, che d´ora in poi si dovranno aggiustare da soli. Li aveva mandati senza denaro e senza sacca come per un esperimento, ma adesso comincia la battaglia e dovranno sacrificare altri beni. Sarà più necessaria la spada dello Spirito (Ef 6,13-17) che il mantello. Ancora una volta gli apostoli interpretano l´annuncio in un modo materiale.
Al monte degli Ulivi. E´ un momento cruciale nella vita di Gesù. In ginocchio, in atteggiamento umile condivide l´angoscia e la fragilità dell´uomo. Come sempre parla con il Padre, ma non sente l´allegria dello Spirito. Però è disposto a fare la volontà di Dio.
Gesù si consegna. Una scena breve e drammatica: il bacio del tradimento, l´intervento armato di un apostolo, l´atteggiamento di Gesù, che guarisce il servo del sommo sacerdote e le sue parole che definiscono la dimensione di ciò che sta succedendo. E´ l´ora dei nemici di Gesù, che, nonostante tutto, sono al servizio della sua ora, cioè, della sua morte salvatrice.
Negazione di Pietro. Gesù è abbandonato da tutti. Solo Pietro si riempie di coraggio e si arrischia ad entrare nel luogo del giudizio. Potrebbe dare la sua testimonianza, ed invece, di fronte a tre domande, è sconfitto per tre volte. Rinnega della sua relazione con Gesù, ma questi non rinnega di Pietro: voltandosi lo guarda. Il canto del gallo risveglia la coscienza dell´apostolo. Il pianto di pentimento è un battesimo, che purifica.
Gesù davanti al Consiglio degli Anziani. Una sessione mattutina, nella quale non si presentano dei testimoni, non si esige un giuramento e non si pronuncia una
sentenza. Appaiono tre titoli per Gesù: Messia o Cristo, Figlio dell´uomo, Figlio di Dio. Quest´ultimo titolo non ha altro valore che quello che si dava al tempo di Gesù: re unto (discendente di Davide: 2 Sm 7,14). A questo volevano arrivare gli accusatori per trasferire il giudizio al tribunale del Governatore. Ma Gesù toglie al titolo ogni senso politico e usando la formula “Io sono” fa ricordare la rivelazione di Dio nell´Esodo (3,14).
Gesù davanti a Pilato. Quelli che accusano Gesù hanno cambiato l´accusa da religiosa a politica, per inquietare il Procuratore. Luca cerca di mitigare la responsabilità di costui, che per tre volte insiste nell´innocenza di Gesù. E´ un aspetto tipico dell´evangelista, che scrive per dei convertiti dal paganesimo, che vivevano in mezzo all´impero romano.
Gesù davanti a Erode. Erode considerava Gesù come uno spettacolo, un motivo di divertimento e lo voleva vedere. Adesso ce l´ha davanti. Eppure la distanza tra di loro è troppo grande e il dialogo, impossibile. Il silenzio di Gesù denuncia la falsità della situazione. Erode lo fa rivestire con un manto da burla e, senza volerlo, lo riconosce come re.
Sentenza di morte. Adesso anche il popolo entra in scena come attore del giudizio. Di nuovo, e per tre volte, Pilato riconosce l´innocenza di Gesù e cerca, mediante l´applicazione di un castigo crudele e ingiusto, di calmare i giudei e di liberare Gesù. Neppure lo scambio con Barabba, condannato per ribellione e omicidio, riesce a cambiare il corso degli avvenimenti. Finalmente Pilato cede e si fa responsabile della condanna, a richiesta dei giudei.
Il cammino della croce. Due malfattori accompagnano Gesù, ma anche alcune altre persone, che mostrano compassione. Simone di Cirene è diventato il simbolo della carità e, seguendo Gesù, portando la croce, anche se obbligato, è figura di ogni discepolo.
L´ampio spazio dedicato alla scena delle donne, che sottolinea la buona disposizione di una parte del popolo, offre a Luca la possibilità di annunciare ancora una volta la distruzione di Gerusalemme.
La crocifissione. La croce sta nel centro della scena. Da una parte ci sono le autorità, i soldati, un malfattore, dall´altra, le donne compassionevoli, un malfattore pentito, un ufficiale romano, che dà gloria a Dio… Luca ricorda tre parole di Gesù: una per i colpevoli (34), l´altra per il ladrone (43) e l´ultima per sé stesso (46). La prima e l´ultima cominciano allo stesso modo, con la parola: Padre!
La passione di Gesù è il compimento delle Scritture. L´atteggiamento dei due ladroni (solo Luca ricorda questo fatto) incarna due modi di reagire di fronte alla salvezza offerta da Gesù.
Morte di Gesù. La morte di Gesù rappresenta l´ultimo combattimento delle tenebre contro la luce. Il velo del tempio che nascondeva il mistero di Dio adesso è squarciato. Ogni uomo può, attraverso Gesù, avere accesso al Padre. La morte sulla croce è feconda. L´ufficiale romano riconosce l´innocenza di Gesù e la moltitudine dei curiosi se ne va picchiandosi il petto.
Sepoltura. Un uomo importante salva il cadavere di Gesù dalla fossa comune. Pilato non fa problemi. Il sepolcro è di valore, nuovo, senza segnali di morte. Bisogna aspettare che cosa succederà, intanto si preparano aromi e oli profumati per il primo giorno della settimana.
Alcune domande a) Alla fine di questa lunga lettura, che sensazione prevale in me: riposo come fine della fatica, ammirazione per Gesù, dolore per il suo dolore, gioia per la salvezza ricevuta, o che altro?
- b) Ricordo, grazie alla lettura del testo, come hanno agito i vari “potenti”: i sacerdoti, gli scribi e i farisei, Pilato, Erode. Che cosa penso di loro? Come avrei potuto pensare, agire, parlare e decidere io, al loro posto?
- c) Ricordo, adesso, come hanno agito i “piccoli”: i discepoli, la gente, i singoli, le donne, i soldati ed altri. Che cosa penso di loro? Al loro posto, come avrei agito, pensato e parlato io?
- d) Finalmente, ripasso il mio modo di agire nella vita quotidiana. A quale dei personaggi principali o secondari assomiglio di più? Con quale, in ogni caso, mi vorrei identificare?