Adorazione Eucaristica XXX Domenica del Tempo Ordinario Anno “B”
G. Il Signore invita tutti gli uomini a godere della sua presenza che salva. Siano essi ciechi,…
G. Il Signore invita tutti gli uomini a godere della sua presenza che salva. Siano essi ciechi, zoppi, deboli o forti, sono chiamati a fare esperienza della bontà e misericordia di Dio che si manifesta in Gesù.
Anche per noi risuona questo messaggio di consolazione e di speranza: Lui ci garantisce, nonostante tutto e al di là di tutto, l’accoglienza affettuosa e piena di tenerezza delle sue braccia di Padre, che mai abbandona chi crede in Lui. Imploriamo il Signore della Vita perché apra i nostri occhi, sicché l’incontro con Lui rinnovi i nostri cuori e ridesti in noi la gioia che non ha fine.
G. Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,46-52) In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui, al sentire che c’era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Allora Gesù si fermò e disse: “Chiamatelo!”. E chiamarono il cieco dicendogli: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: “Che vuoi che io ti faccia?”. E il cieco a lui: “Rabbunì, che io riabbia la vista!”. E Gesù gli disse: “Va’, la tua fede ti ha salvato”. E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada. Parola del Signore
Tutti: Signore Gesù Cristo, con la guarigione di Bartimeo ci hai dato il segno che chi ascolta la tua parola
e crede che tu sei il Figlio di Dio cammina nella luce. Chiama anche noi a stare accanto a te, guarisci la nostra cecità. Invia il tuo Spirito perché ci aiuti a leggere la Scrittura. Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen
Adorazione silenziosa– canto – segno:
G. Anche oggi passa Gesù il Nazareno per le nostre contrade di non vedenti. Ciechi siamo e indifferenti alla realtà di Dio; e forse anche distratti e disabituati a porre le stesse domande di senso e di destino, presi come siamo dalla corsa della vita.
1L Eppure sentiamo che qualcosa ci manca: se la scienza ci ha reso più comoda la vita, non le ha però dato il significato, né ha risolto l’interrogativo sul mistero e sull’aldilà. Siamo come ciechi che “a tentoni nel buio” vogliono vederci chiaro, scavalcare i limiti del proprio orizzonte troppo piccolo e soffocante, aprirsi alla dimensione del divino che sentiamo in qualche misura connaturato a noi stessi da sempre. L’esperienza di Bartimeo oggi ci è riproposta quale itinerario emblematico per passare dalla cecità alla vista, quella vista profonda che è la fede nell’uomo Gesù Cristo salvatore. Decisamente il primo passo è avere coscienza del proprio limite e non rassegnarvisi.
2L Chi è sazio, chi si accontenta del poco e della banalità d’ogni giorno, chi si aliena nel piacere e nella distrazione, o cerca paradisi irreali e devastanti quali la droga o la violenza per gioco, o semplicemente anche il potere e il prestigio…, non può sentire di essere cieco, e alla noia e disperazione ha già trovato soluzioni sbagliate, forse irriformabili! Pur nella crescente indifferenza religiosa però, va maturando tra noi un risveglio di domanda del sacro. Dal bisogno al grido d’aiuto: “Costui, al sentire che c’era Gesù Nazzareno, cominciò a gridare e a dire: Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!“.
Tutti: Come mendicante cieco vado interrogando il marciapiede con il bastone bianco, nell’attesa d’incontrarti, Cristo. Quando grido il tuo nome, tutti mi dicono di tacere. Quando tu mi chiami, tutti mi fanno coraggio… Tocca i miei occhi, ripetendo: “Effeta!”. Tocca il mio spirito sì che, finalmente, io creda!
Adorazione silenziosa– canto – segno:
G. Di fronte ad un uomo libero e coraggioso, “Gesù si fermò e disse: Chiamatelo!”.
3L Ecco cosa fa piacere a Gesù: una scelta personale, una fede libera e decisa. “Ed egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù”. Quale entusiasmo, quale gioia d’aver incontrato finalmente il suo Salvatore! Dio prende l’iniziativa e ci sollecita e chiama in tante forme; spesso, come qui, attraverso l’intermediazione di altri fratelli: “Coraggio! Alzati, ti chiama!”. L’interpellanza di Gesù al cieco è per farlo giungere alla fede: “Maestro”, lo chiama, appunto perché vede in Gesù qualcosa di più di un taumaturgo. E’ più grande il dono della fede di quello della vista! La fede è esattamente quell’intelligenza delle cose come le vede e le giudica Dio.
4L Ora, dopo il dono della fede, finalmente un nuovo discepolo può seguire Gesù fino in fondo, fino alla croce, senza più paura. Perché sa – questa è la scommessa della fede – che dalla croce, vissuta con Gesù e come Lui, nasce poi la risurrezione e la vita. Dio ci libera dai nostri limiti e dai nostri mali non perché meritiamo, ma semplicemente per suo dono gratuito. Chiediamola allora: “Maestro, che io riabbia la vista!”, per vedere fino in fondo la nostra più vera identità e realizzarla!
Sal 125 Tutti: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Tutti: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Allora si diceva tra i popoli: “Il Signore ha fatto grandi cose per loro”. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia. Tutti: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo. Tutti: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Nell’andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni. Tutti: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
G. A Bartimeo, cieco, la fede gli ha procurato la guarigione, poiché ha creduto nella potenza divina di Gesù. Soltanto lui poteva compiere il miracolo e il cieco ha riposto questa sua fiducia nella divinità. Non si è limitato, però, a ricevere un dono inestimabile, ha voluto anche lui restituire qualcosa, prendendo a seguire Gesù per la strada. La sequela, infatti, è la prerogativa del discepolo che vuol seguire l’insegnamento del maestro e fare la sua stessa strada, il cammino che porterà Gesù sino al Calvario, un cammino di contrasti e di sofferenza. Il discepolo non può illudersi di avere una sorte diversa. “Chi vuol venire dietro di me, prenda la sua croce e mi segua”. Gesù non ha fatto sconti, né possiamo chiederne, se vogliamo essere suoi veri discepoli. Ci conceda il Signore di vedere da quale abisso ci ha tratti, quale amore ha avuto e ci riserva ancora.
Tutti: Signore Gesù, non smettere di passare sulla nostra strada. Contemplaci, noi che siamo immersi nelle tenebre e nelle ombre della morte, e abbi pietà della nostra cecità e povertà. Come il cieco di Gerico, ti diciamo: Figlio di Davide, abbi pietà di noi! Sii un padre per noi, illumina i nostri occhi con la luce della fede e fortifica il nostro coraggio affinché ti seguiamo sino alla fine del cammino. Amen
Canto: Tantum Ergo Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto – Si distribuiscono frasi del vangelo da meditare e mettere in pratica