Il chicco di grano – Lectio V Domenica Quaresima – anno B

  IL CHICCO DI GRANO    Contesto Solo Giovanni ci parla di questo episodio. Sarà che si…

 

IL CHICCO DI GRANO    Contesto

Solo Giovanni ci parla di questo episodio. Sarà che si tratta di greci che sono venuti a Gerusalemme, come dice Giovanni, o di greci che hanno ricevuto il messaggio di Gesù grazie alla predicazione, dopo Pentecoste? Incontriamo anche una serie di parole di Gesù sull´ora, il grano e la vita. L´ora è quella della morte e della risurrezione. Il grano è lo stesso Gesù, ma anche ogni cristiano, che passa attraverso la morte perché la sua azione sia efficace. Finalmente qualcosa che sembra un indovinello: dare la vita per conservarla… Che cosa vuole dire?

Dal Vangelo secondo Giovanni (12,20-33) 20 Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci. 21 Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù». 22 Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. 23 Gesù rispose: «È giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. 24 In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. 25 Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. 26 Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. 27 Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora! 28 Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!». 29 La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». 30 Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 31 Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. 32 Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me». 33 Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.

Meditazione

20-23 Vogliamo vedere Gesù «I greci» del testo potevano essere giudei ellenisti, pagani proseliti o semplici simpatizzanti del giudaismo. In ogni caso, appartengono a un´altra cultura, che, in quell´epoca, si poteva chiamare universale. In questo modo, al corteo che segue Gesù (nell´entrata a Gerusalemme) si aggiunge gente di altri popoli. Si realizza la frase dei farisei: tutti lo seguono (12,19). I greci salivano a Gerusalemme per dare culto, ma, all´incontrare Gesù, rinunciano al loro scopo. Cominciano ad avvicinarsi le pecore, che non sono dell´ovile di Israele (10,16), per essere riunite da Gesù. Filippo era di Betsaida (“Casa della pesca”) (1,44), situata fuori dal territorio di Israele, nella tetrarchia di Filippo. I greci gli manifestano il loro desiderio di conoscere Gesù. Filippo va da Andrea, suo compaesano, e tutti e due vanno a consultare Gesù.   Questo passaggio   riflette la difficoltà,   che ebbero le prime comunità, di origine giudea, per aprirsi ai pagani (cfr. Zc 9,13; Sof 3,9). Gesù non parla direttamente con i greci: la missione con i pagani toccherà ai suoi seguaci. Dichiara che l´ora annunciata dal principio (2,4) è arrivata, e che in essa sarà evidente la gloria del Figlio dell´uomo, il suo amore fedele fino al dono della vita. L´ideale dell´uomo, che si realizza in Gesù, non coincide con quello tradizionale della cultura greca: l´eroe, che aspira alla gloria militare o il filosofo, che coltiva la sapienza. La pienezza dell´uomo non sta nella fama né si centra nel sapere. C´è un livello più alto: quel livello è la condizione divina, che si raggiunge con il dono di sé, con l´amore a tutti fino alla fine.

In conseguenza, i discepoli non dovranno proporre in primo luogo una dottrina o una ideologia, né presentare Gesù come un semplice individuo storico (Gesù di Nazaret). Devono mostrare realizzata in lui la pienezza umana, che si manifesta nel dono di sé, nell´amore. La figura di Gesù mette l´uomo al centro, gli restituisce il suo valore e la sua dignità e, al di sopra di ogni ideologia, egli è il modello, che permette all´umanità di incamminarsi verso la sua piena realizzazione.

 

24-26 Se il chicco di grano non muore… In questa dichiarazione solenne e centrale Gesù spiega come si produrrà il frutto della missione, la sua e quella dei discepoli. Non si genera vita senza dare la propria. La vita è frutto dell´amore e germoglia alla misura dell´amore. Amare fino alla fine è darsi senza misura. Nella metafora del grano che muore nella terra, la morte è la condizione perché si liberi tutta l´energia vitale, che contiene; la vita, lì racchiusa, si manifesta allora in un modo nuovo. Gesù afferma, con questo, che l´uomo possiede più capacità di quelle che si pensa, e che solamente il dono di sé fino alla fine le libera, perché esprimano tutta la loro efficacia. Gesù usa qui una espressione estrema. In realtà, la morte di cui parla non è un fatto isolato, ma la culminazione di un processo di donazione di sé; si presenta come l´ultimo atto, che suggella definitivamente la donazione continua. La parola di Gesù implica che la fecondità non dipende dalla trasmissione di un messaggio dottrinale, ma dalla pratica di un amore fino alla fine. L´amore è il messaggio. Il timore a perdere la vita è il grande ostacolo al dono. Mettere limiti all´impegno per l´attaccamento alla vita è condannarla al fallimento, già che questo attaccamento porta a tutte le abdicazioni. Al contrario, essere disposti a rischiare la vita, sfidando l´ostilità della società ingiusta, non significa frustrare la propria esistenza, ma portarla al suo completo successo. Infondere timore è la grande arma dell´ordine ingiusto. Chi non teme di morire, lo disarma. E´ totalmente libero e può amare totalmente. Gesù ha segnalato che il segreto della fecondità sta nell´offerta della propria vita. Adesso invita a seguirlo in questo cammino.

 

27-29 Padre, dà gloria al tuo nome Gesù ha sfidato l´istituzione giudea, denunciando la sua ingiustizia, e il suo atteggiamento gli costerà la vita. Adesso, l´essere di Gesù si ribella di fronte alla morte, che lo minaccia. Egli è la vita, l´antitesi della morte. Però, inoltre, la sua non sarà una morte naturale, ma prematura, nel fiore dell´età (8,57). Egli, che offre amore e vita, si sente rifiutato e condannato a morte dai suoi. Il suo turbamento nasce dall´orrore che sente l´amore davanti all´odio. Gesù rifiuta la tentazione di ricorrere al Padre per ottenere un intervento, che lo liberi dalla situazione critica in cui si trova; è l´idea del Dio-soluzione, che permette di schivare la propria responsabilità e scappare dalle conseguenze della propria azione. Gesù reagisce contro il suo stato d´animo riaffermando la sua decisione di portare alla fine la sua opera. Afferma che il senso della sua vita intera dipende della “sua ora”, che sarà quella dello scontro finale con il mondo omicida e la manifestazione suprema del suo amore all´uomo. La sua ora è la conseguenza e il coronamento di tutta la sua vita. Dal principio la teneva presente. Appare qui, molto reale, l´umanità di Gesù. Fa la sua opzione cosciente contro la sua inclinazione naturale. Non va alla morte con il sorriso sulle labbra; la situazione è molto seria e dolorosa. Però nel paradosso che l´uomo di carne possa amare fino a quel punto, brilla la sua gloria e quella di Dio stesso. Il suo amore supera la debolezza della carne. Chiede al Padre che manifesti la sua gloria, che è il suo amore fedele. Fino adesso l´ha manifestata nell´opera di Gesù, in questo momento gli chiede che la manifesti ancora una volta, all´affrontare la prova finale. La richiesta di Gesù al Padre è, allo stesso tempo, una richiesta per la gente, per l´umanità intera, perché da quella manifestazione di amore-vita dipende la salvezza del mondo. La risposta del cielo conferma l´atteggiamento di Gesù. La moltitudine riconosce l’origine celeste della voce. La parola voce significa anche “tuono” (Es 19,16.19), e così lo interpreta una parte dei presenti. Per loro è una manifestazione divina impressionante, quasi minacciosa (tuono, cfr. Sal 29,3ss); per altri, invece, è un messaggio di Dio a Gesù (angelo). Si profila un contrasto di atteggiamenti tra la gente.

30-33 Attirerò tutti a me Gesù spiega loro quello che è successo. Era un messaggio, non destinato a lui, ma ad essi; la voce voleva rassicurarli riguardo alla sua missione divina. “Questo mondo”, il sistema ingiusto, è il nemico di Gesù e dei suoi discepoli (cfr. 8,23). “Principe di questo mondo” personifica il circolo di potere, i dirigenti. Si parla al singolare per indicare la comune motivazione e l´unità di intento: sono i figli e agenti del Nemico (“il diavolo”), dell´assassino e bugiardo (8,44), cioè, del dio-denaro istallato nel tempio (8,20; cfr. 2,16). Gesù era venuto per aprire un processo contro questo mondo (9,39). Adesso è già data la sentenza, perché l´hanno dettata loro stessi, negandosi ad accettare Gesù (3,19). Credendo di escluderlo, sono in realtà loro quelli, che saranno esclusi. Così, davanti a Dio, si scambiano i ruoli: quelli che credono di giudicare, saranno giudicati; quelli che pretendono di espellere, saranno espulsi; quelli che pensano di stare dentro, staranno fuori. Il fatto stesso di innalzare Gesù dalla terra, velata allusione alla croce, sigillerà la sentenza dell´ordine ingiusto e annuncerà la sua rovina. Questa azione, invece di rappresentare la vergogna estrema, indicherà la massima esaltazione. In questo momento, che sarà quello della chiara manifestazione dell´amore di Dio all´uomo, Gesù si convertirà in centro, che attrarrà gli uomini (Os 11,4). Allora susciterà discepoli, adesione in tutti quelli che sapranno andare più in là del fatto fisico, e vedranno in Lui la gratuità totale. La morte ignominiosa non allontanerà, ma si convertirà in fonte di attrazione misteriosa. Una vita donata, che genera vita; una vita sacrificata, che genera speranza e nuova solidarietà, nuova comunione, nuova libertà.

Alcune domande  – Cosa cercavano veramente i “greci”? – Riceviamo anche noi a volte domande sulla fede, la Chiesa, la vita cristiana? – Non sembra che Gesù si sia incontrato con questi “greci”; ma ha confermato la sua   prossima “ora”: perché ha parlato in questo modo? Di che ora si tratta?

– Che cosa succede con il chicco di grano che non muore? e con quello che muore?

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