Adorazione Eucaristica – Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto. – 14 marzo 2024

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.   Vedere Gesù è l’attesa…

Se il chicco di grano caduto in terra muore, produce molto frutto.

 

Vedere Gesù è l’attesa e il desiderio di ogni credente. Ma la sequela di Gesù non è segnata da successi e gratificazioni. L’immagine del chicco di grano, caduto nella terra, ne indica la strada: se non muore, rimane solo. Scoprire il volto di Cristo, attraverso il servizio personale, è dunque il compito fondamentale del cristiano. G. Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen Canto – Segno

 

Gesù è entrato liberamente nella sua Passione; ha pagato il prezzo per salvarci. Egli, come il chicco di grano, è morto per portare frutto. Elevato da terra sulla croce, attira a sé tutti gli uomini.

Dal Vangelo secondo Gv 12,20-33 In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, e gli chiesero: “Signore, vogliamo vedere Gesù”. Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose: “È giunta l’ora che sia glorificato il Figlio dell’uomo. In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora? Ma per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome”. Venne allora una voce dal cielo: “L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!”. La folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano:“Un angelo gli ha parlato”. Rispose Gesù: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarà elevato da terra, attirerò tutti a me”. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire. Parola del Signore

 

Tutti: Ascolta, o Padre, il grido del tuo Figlio che, per stabilire la nuova ed eterna alleanza, si è fatto obbediente fino alla morte di croce; fa’ che nelle prove della vita partecipiamo intimamente alla sua passione redentrice, per avere la fecondità del seme che muore ed essere accolti come tua messe nel regno dei cieli. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare  la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua parola, perché alla luce della tua sapienza possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen

Adorazione silenziosa – Canto – Segno

 

“Vogliamo vedere Gesù!”, chiedono alcuni Greci. Una domanda che, sotto Pasqua, nasce anche nel cuore di chi è lontano, per una nostalgia di ritorno alla propria fede antica.

1L E si trova davanti un Gesù così sconcertante, il Gesù della sua “ora”, cioè il Gesù della croce. Il Quale carica la dose del paradosso: “Chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna”.Niente male…come pugno nello stomaco nel nostro clima permissivista!Eppure l’evangelista Giovanni chiama questo momento – la Pasqua di Gesù, cioè la sua morte e risurrezione – la sua “glorificazione”. Naturalmente per segnalare che solo per questa strada anche per noi la morte avrà uno sbocco positivo di vita. “E’ giunta l’ora”.

2L Dal giorno del primo miracolo a Cana, Gesù pensa a quest’ora; l’ora della sua morte come vertice della sua missione salvifica, come momento decisivo della sua obbedienza al Padre. L’ha sempre avuta presente, quest’ora; un giorno disse: “C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto”(Lc 12,50). Ma all’avvicinarsi, ne sente tutta la paura: “Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest’ora?”. Che fare, ora? Arrendersi? Una scelta, l’ultima, assurda, paradossale, esiste: la sconfitta. Forse lasciarsi andare, forse consegnarsi, forse sparire, forse servirà a far capire che parlava sul serio. Forse. Come esserne certi? E’ in gioco la libertà degli uomini, non quella di Dio. Forse morire, come il chicco di frumento. Scommessa ardita, rischio inaudito, follia. Davanti alla morte donata, davanti ad un Dio morto e nudo, l’uomo davvero capirà? Uscirà dalle tenebre, finalmente? Gesù si dona, è il momento del suo Getsemani, quando sudando sangue e pieno d’angoscia, dirà:” Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”(Lc 22,42)

Tutti: Signore, Tu sei il seme che muore sottoterra: tutti pensano al frutto, nessuno al «Seme». Tu sei la radice nascosta: tutti ammirano il fiore, nessuno la radice. Tutti guardano la luce della stella, nessuno pensa alla stella che muore. Tu sei quel seme, Signore. Tu sei la radice del mondo migliore. Tu sei la luce. Fa’ che abbia il coraggio di seguirti fin dove tu sei, senza calcoli, contento solo di essere con te. Amen

Adorazione silenziosa – Canto – Segno

Quell’obbedienza di Gesù “divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono” (Eb 5,9)

3L La morte in croce fu il momento del giudizio definitivo di Dio e la vittoria su satana e la morte: “Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori”. E noi di tale vittoria possiamo usufruire tramite la fede e il battesimo: “Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte,  perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova”(Rm 8,4).Salvati con la fede in lui e il sacramento, ma non senza la nostra partecipazione in opere, cioè “in una vita nuova”.

4L “Chi ama la sua vita la perde…; se uno mi vuol servire mi segua”. La vicenda del chicco di grano che muore, se per Gesù rappresentò un atto che ha raggiunto la sua espressione fisica, in noi significa una morte morale al peccato e al male come espressione di obbedienza piena a Dio. Dice S. Agostino che Dio “non salva te senza di te”.  E’ qui che si colloca allora quella invenzione misteriosa di Gesù di rendere attuale il Mistero pasquale nel segno dell’Eucaristia, perché ogni uomo seminato a quel “sangue sparso” ora si possono aggiungere le piccole gocce d’acqua della nostra offerta perché con Cristo divenga parte e strumento di salvezza. E’ alla fine l’unico modo di rendere fecondo ciò che può apparire solo come un “perdere la vita”, come capita di pensare che sia ogni sofferenza, ogni rinuncia, ogni gratuità che ci costa.

Sal 50 Tutti: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Tutti: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Tutti: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno. Tutti: Crea in me, o Dio, un cuore puro.

 

Invitandoci a seguirlo, Gesù ci ha rassicurato dicendo: «Dove sono io, là sarà anche il mio servo». Ecco la nuova alleanza che ci viene da Cristo: ci dona il suo Spirito perché morendo a noi stessi con lui, possiamo fare la volontà del Padre.

Tutti: Signore Dio nostro, distogli i discepoli del Figlio tuo dai cammini facili della popolarità, della gloria a poco prezzo, e portali sulle strade dei poveri e dei flagellati della terra, perché sappiano riconoscere nel loro volto il volto del Maestro e Redentore. Dona occhi per vedere i percorsi possibili alla giustizia e alla solidarietà; orecchi per ascoltare le domande di senso e di salvezza; arricchisci il loro cuore di fedeltà generosa e di delicatezza e comprensione perché si facciano compagni di strada e testimoni veri e sinceri della gloria che splende nel crocifisso risorto e vittorioso. Egli vive e regna glorioso con te, o Padre, nei secoli eterni. Amen

Canto: Tantum Ergo Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.

V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.

Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.  Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

Canto – Si distribuiscono frasi del vangelo da meditare e mettere in pratica.

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