“Egli parlava del tempio del suo corpo” – Adorazione eucaristica del 29 febbraio 24
“Egli parlava del tempio del suo corpo” Lo zelo per la casa di Dio, che è…
“Egli parlava del tempio del suo corpo”
Lo zelo per la casa di Dio, che è l’uomo, ha divorato talmente Gesù da spingerlo a dare liberamente la sua vita per purificarlo, rinnovarlo, redimerlo, renderlo capace di osservare lo spirito della legge e diventare così il luogo della dimora del Signore per mezzo dello Spirito.
Lasciamoci purificare da Gesù, lasciamo che Egli distrugga in noi tutto ciò che ci impedisce di accogliere Dio così che, rinnovati nello spirito e nella carne, andiamo incontro alla Pasqua, per morire e risorgere con Lui alla vita che non ha mai fine
Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen Canto – segno:
La “purificazione” del tempio da parte di Gesù, di cui ci narra il Vangelo, purificazione dai mercanti e dagli interessi terreni, è un richiamo al vero spirito religioso che la fede cristiana deve esprimere: è la premessa per il rinnovamento interiore e per un rapporto con Dio “in spirito e verità”
Dal Vangelo Gv 2,13-25 Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù. Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo. Parola del Signore
Tutti: Signore nostro Dio, santo è il tuo nome; piega i nostri cuori ai tuoi comandamenti e donaci la sapienza della croce, perché, liberati dal peccato, che ci chiude nel nostro egoismo, ci apriamo al dono dello Spirito per diventare tempio vivo del tuo amore. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen
Adorazione silenziosa – canto – segno:
Quaresima, tempo di ricerca di Dio, di conversione; ma come e dove avviene questo incontro perché alla fine sia salvifico? Quale culto, perché sia vero ed efficace? Quale tempio frequentare e quale religione praticare perché sia gradita al Signore?
1L Il gesto rivoluzionario di Gesù è sempre parlante anche oggi: “Gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e disse: Non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato”. E’ un Gesù particolarmente duro e risoluto; non può tollerare che la casa del Padre sia inquinata. Gesù sa bene che in un tempio ove si accolgono questi piccoli commerci si arriva a vendere e a comprare anche la vita di un uomo per soli trenta denari. Questa pagina evangelica interpella il nostro modo di gestire gli edifici di culto, se siano cioè davvero luoghi per la preghiera e di incontro con Dio o non piuttosto luoghi sciatti e pieni di confusione. Così pure chiede a chi ha responsabilità pastorali di porre grande attenzione a se stessi e alle proprie comunità perché non siano palestre per il proprio egocentrismo e tornaconto o per quant’altro che non riguardi lo “zelo per la casa del Signore”.
2L Ma c’è un altro mercato sul quale è importante porre la nostra attenzione: è quello che si svolge dentro i cuori. Ed è un mercato che scandalizza ancor più il Signore Gesù perché il cuore è il vero tempio che Dio vuole abitare. Quante volte la vita viene ridotta ad una lunga ed avara compra-vendita, senza più la gratuità dell’amore! Quante volte dobbiamo constatare, a partire da noi stessi, il rarefarsi della gratuità, della generosità, della benevolenza, della misericordia, del perdono, della grazia! La ferrea legge dell’interesse personale, o di gruppo, o di nazione, sembra presiedere inesorabilmente la vita degli uomini. Tutti siamo impegnati a trafficare per noi stessi e per il nostro guadagno; e non badiamo se da tale pratica crescono le erbe velenose dell’arroganza, dell’insaziabilità e della voracità. Quel che conta e quel che vale è il proprio personale guadagno; a qualsiasi prezzo. Gesù entra ancora una volta nella nostra vita, come entrò nel tempio, manda all’aria le bancarelle dei nostri interessi meschini e riafferma il primato assoluto di Dio. E’ lo zelo che il Gesù ha per ognuno di noi, per il nostro cuore, per la nostra vita perché si apra ad accogliere Dio.
Sal 18 Tutti: Signore, tu hai parole di vita eterna!
La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. Tutti: Signore, tu hai parole di vita eterna!
I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. Tutti: Signore, tu hai parole di vita eterna!
Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.
Tutti: Signore, tu hai parole di vita eterna!
Più preziosi dell’oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante.
Tutti: Signore, tu hai parole di vita eterna!
Adorazione silenziosa – canto – segno:
Gesù parlava del tempio del suo corpo: la persona di Gesù diventa il nuovo tempio, dove è possibile una nuova preghiera, un sacrificio autentico, un’autentica relazione col Padre, nel contesto della vera Pasqua.
3L Nella storia umana è avvenuta una svolta: quel Dio che è al centro della ricerca dell’uomo, e che aveva mostrato iniziale premura e iniziativa di salvezza entro Israele, un giorno prese carne nell’uomo Gesù di Nazaret. Il suo corpo toccava i malati ed essi guarivano. Ma più precisamente si deve dire che è il suo “Corpo spezzato” e il suo “Sangue sparso” ad essere oggi il luogo dove Dio si rende presente in mezzo a noi e ci tocca. La parola di Gesù oggi fa riferimento: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. Egli parlava del tempio del suo corpo.
4L Il mistero della morte e risurrezione, è esattamente l’autentico tempio dove incontrare il Dio che salva. Ora, come quando entra in un luogo la luce scompaiono le tenebre e ci si accorge di tutto ciò che è scomposto, così è per la nostra vita quando in essa entra il Signore Gesù. Egli mette in luce i molti compromessi, i tanti inganni, i sottili ragionamenti per autogiustificarsi, persino l’utilizzo dei doni dello Spirito per autoaffermarsi!
Tutti: “Signore nostro Dio, santo è il tuo nome”; ti ringraziamo perché ci hai “liberati dal peccato, che ci chiude nel nostro egoismo”. Desideriamo aprirci “al dono dello Spirito” che come acqua viva sgorga dal Cristo, la tua Parola vivente. Insieme con lui, come pietre vive, desideriamo “diventare tempio vivo del tuo amore”. Per fare questo, ti chiediamo: “piega i nostri cuori ai tuoi comandamenti.
In questo cammino di Quaresima, ecco il nostro impegno: chi vuole entrare nel tempio di Dio, deve entrare in Gesù. Deve entrare animato non dallo spirito mercantile, ma dallo Spirito di Gesù, lo Spirito dell’amore gratuito per Dio e per i fratelli.
Canto: Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale
della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire
sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto – Si distribuiscono frasi del vangelo da meditare e mettere in pratica