“Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi!” – Adorazione Eucaristica dell’8 febbraio 2024
Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi! La salvezza portata da Gesù è vittoria sul potere del male;…
Signore, se tu vuoi, puoi guarirmi!
La salvezza portata da Gesù è vittoria sul potere del male; essa si manifesta nella guarigione dalla malattia, «segno» della guarigione dal peccato. Noi abbiamo l’abitudine di guardare soprattutto ciò che va male e di insistere eccessivamente su questo mondo malato. Sì, il mondo è ammalato, come dice il Vangelo.
Ma nel cuore della nostra vita c’è la sorgente di ogni guarigione, Gesù Cristo, che ha preso su di sé la nostra lebbra per farci partecipare, fin da ora, alla sua risurrezione. Apriamoci a lui con fiducia.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. Canto – Segno
Gesù guarisce un lebbroso. Le guarigioni dalla lebbra narrate dai vangeli, diventano simbolo della guarigione dal peccato e sono segno e prova del potere che Gesù ha di salvare dal peccato, come Messia e Figlio di Dio.
Dal Vangelo Mc 1,40-45 In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi guarirmi!”. Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, guarisci!”. Subito la lebbra scomparve ed egli guarì. E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: “Guarda di non dir niente a nessuno, ma va’, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro”. Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte. Parola del Signore
Tutti: Signore Gesù, vedendo il lebbroso che viene da te per essere guarito, nasce anche dentro di noi il desiderio di venire da te per chiederti la piena guarigione. La nostra malattia non è la lebbra, ma una malattia più pericolosa e contagiosa: il peccato, causa di ogni male, che ci rovina l’esistenza quaggiù e rischiamo quella di lassù. Tu guarisci il corpo quale simbolo di salvezza, ma quella totale comporta di accettare la tua Parola e cambiare la nostra vita. O Signore, aiutaci a prendere coscienza di essere lebbrosi e suscita in noi il desiderio della guarigione, perché tu sei sempre in attesa che veniamo da te per essere guariti. Aiutaci ad avere un cuore di carne e non di pietra, per scoprire la lebbra che è in noi e gridarti: Signore, salvaci!
Adorazione silenziosa – Canto – Segno
Niente quanto un malato di lebbra esprime il simbolo della nostra precarietà e miseria, da quella materiale – quella di un corpo che si disfa è preannuncio di morte; a quella spirituale interiore.
1L Al tempo di Gesù, il lebbroso era considerato un impuro. La lebbra, segno del peccato, escludeva l’uomo dalla comunità. Ma la possibilità di guarigione non era del tutto esclusa. Essa diventava allora segno del perdono di Dio e la persona, purificata dal male e dal peccato, veniva riammessa nella comunità del popolo di Dio. Su questa miseria si china Gesù: “Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e .. la lebbra sparì”.
2L Gesù è commosso dalla condizione di miseria e d’emarginazione del lebbroso, e scavalca ogni limitazione giuridica e rituale: lo tocca..! La commozione umana di Gesù esprime l’attributo materno del cuore di Dio: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il frutto delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non li dimenticherò mai” (Is 49,15). “Il mio cuore si commuove dentro di me, il mio intimo freme di compassione” (Os 11,8). Un giorno un padre disperato gli gridò: “Se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci. Gesù gli disse: Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede”(Mc 9,22-23). Per questo qui dice: “Lo voglio, guarisci!”
Tutti: Signore Gesù, in questo momento, io grido a Te, per tutti gli ammalati nel cuore e nello spirito: “Signore, se vuoi puoi guarirci”. Gesù, illumina le parti di me ancora oscure, quelle parti che devono essere guarite. Illumina quelle parti del mio profondo che fremono dentro di me e talora quasi mi costringono a fare il male che non voglio. Grazie per la tua preghiera, per la tua predicazione, per la tua attenzione e compassione. Comincio a comprendere che la tua presenza è presenza dell’amore di un Dio grande e buono! Gloria a te, Signore Gesù!
Adorazione silenziosa – Canto – Segno
Tiriamo ora dalla guarigione del lebbroso l’insegnamento per noi. Anzitutto un grande senso di conforto e speranza.
3L Non c’è barriera che blocchi la misericordia di Dio, la premura del Buon Pastore che anche tra i rovi cerca la pecora smarrita. Anzi là dove più l’uomo è emarginato, Gesù arriva a soccorrerlo. Dio mi ama perché mi ama, cioè per pura gratuità; la mia miseria non è ostacolo, bensì misura della sua misericordia; mi ama più di se stesso, tanto che è morto per me, senza condizioni, così come sono; il suo amore non ha altro metro che quello del mio bisogno! Certo bisogna osare, bisogna aver fede nel credere che nulla a Dio è impossibile! Il desiderio è la facoltà più alta dell’uomo: non produce nulla, ma è capace di tutto, appunto anche dell’impossibile.. quando si sa rivolgere a Dio. E’ la preghiera. A questa Gesù ha promesso ogni cosa “Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete” (Mt 21,22).
4L La preghiera è dare spazio all’agibilità di Dio in noi, molto più, fiducia e abbandono al suo stesso progetto su di noi, cioè un lasciar fare a Lui! Oltre la fede, v’è un canale ulteriore che veicola a noi il gesto salvifico di Cristo, appunto l’Eucaristia e gli altri sacramenti. E allora, va’ dai rappresentanti di Cristo e della Chiesa! Offri la tua umiliazione e obbedienza come purificazione. E’ bello alla fine sottolineare l’esplosione di gioia del lebbroso guarito, tutti siamo stati guariti da Gesù…, ma quanti pochi sono capaci di esplodere così per la gioia della propria fede. Ci conceda il Signore cristiani sempre più esplosivi e capaci di contagiare così tanti loro fratelli!
La tua salvezza, Signore, mi ricolma di gioia!
Beato l’uomo a cui è rimessa la colpa e perdonato il peccato. Beato l’uomo a cui Dio non imputa alcun male e nel cui spirito non è inganno. T. La tua salvezza, Signore, mi ricolma di gioia!
Ti ho manifestato il mio peccato, non ho tenuto nascosto il mio errore. Ho detto: “Confesserò al Signore le mie colpe” e tu hai rimesso la malizia del mio peccato. T. La tua salvezza, Signore, mi ricolma di gioia!
La grazia circonda chi confida nel Signore: gioite nel Signore ed esultate, giusti, giubilate, voi tutti, retti di cuore. T. La tua salvezza, Signore, mi ricolma di gioia!
Adorazione silenziosa – Canto – Segno
Ecco, fratelli, questo è il volto di Dio. Un Dio “Amore”, un Dio “Misericordioso” che non si avvicina solo a chi se lo merita che decide di sporcarsi le mani, di mettersi in gioco, un Dio che conosce tutte le solitudini e le lebbre che ci tengono lontani da noi stessi e dagli altri. Viviamo nella gioia del dolore assunto da Dio, del suo amore profondo che ci contagia. In ogni gesto che compiremo viviamo da guariti, da salvati, da toccati da questo amore di Dio che ci mette nuovamente in relazione con i nostri fratelli…a Lui lode e gloria per i secoli dei secoli. Amen.
Tutti: Ci crediamo, Gesù! Ma tu aiutaci a tirar avanti nelle molte tribolazioni e stanchezze quotidiane. Aiutaci almeno a saper sopportare la pesantezza, il “martirio bianco” della quotidianità. Aiutaci a saper sopportare la vita con le sue sconfitte e delusioni, con le sue angosce e i problemi. Crediamo, Signore, ma aumenta in noi la fede, affinché, credendo di più, speriamo di più: e sperando di più, amiamo anche di più! Così è e così sia!
Canto: Tantum Ergo Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto – Si distribuiscono frasi del vangelo da meditare e mettere in pratica