VEGLIATE! – Adorazione Eucaristica del 30 novembre 2023
L’avvento celebra la venuta di Gesù Cristo, il Salvatore, nel tempo e nella storia degli uomini. Nel…
L’avvento celebra la venuta di Gesù Cristo, il Salvatore, nel tempo e nella storia degli uomini. Nel corso di questo tempo siamo chiamati a comprendere quale significato abbia per la Chiesa, per il mondo e per ognuno di noi questa venuta sacramentale di Cristo, e quali atteggiamenti ci sono richiesti per accogliere colui che viene e testimoniarli al mondo.
Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. Canto – Segno
Quando il Figlio di Dio è venuto storicamente in mezzo agli uomini, pochi hanno saputo riconoscerlo. Oggi a tutti è rivolto l’ammonimento alla vigilanza e alla responsabilità, per riconoscere il Signore in ogni avvenimento della vita.
Dal Vangelo Mc 13,33-37 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. È come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vigilare.
Vigilate dunque, poiché non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!” Parola del Signore
Tutti: Come potremo essere vigilanti, se tu non rimani a nostro fianco, Signore? La notte è così lunga! E potente! E non finisce di tessere in noi la sua inestricabile rete. E sveglia le nostre inquietudini. E fa vacillare la base delle nostre speranze. E addormenta il nostro coraggio. Mantienici, Signore, in stato di vigilanza. E noi opporremmo la scintilla della nostra speranza ai cortei di disperazione. E allontaneremo la durezza che deforma i sentimenti e irrigidisce le decisioni. E lotteremo perché mai nessuno dei tuoi figli sia abbandonato ai sistemi di annientamento e di miseria. Rendici vigilanti, Signore, perché ci teniamo saldi. Allora, impediremo alla notte di imporre la sua insidiosa invasione e di ritardare il giorno della tua venuta!
Adorazione silenziosa Canto – Segno
Iniziamo l’Avvento con una consegna precisa: Vigilate! Essere cioè attenti ai segni della novità cristiana in attesa del suo compimento quando il Signore verrà nella gloria come giudice. Vigilare con Cristo è guardare avanti senza dimenticare il passato. È non dimenticare che egli ha sofferto per noi, è smarrirci in contemplazione attratti dalla grandezza della redenzione. È rinnovare continuamente nel proprio essere la passione e l’agonia di Cristo, è rivestire con gioia quel manto di afflizione che Cristo volle prima indossare lui e poi lasciarsi indietro salendo al cielo. È distacco dal mondo sensibile e vita nell’invisibile, con questo movente: Cristo verrà, e verrà nel modo che ha detto. Desiderio affettuoso e riconoscente di questa seconda venuta di Cristo: questo è vigilare (J.H. NEWMAN, Diario spirituale e meditazioni).
1L Ma essere protesi al futuro non significa evadere dal presente. E’ invece misurare il presente su quel futuro; è anticipare nell’oggi quel futuro. E’ operare al nostro posto di lavoro perché alla fine dell’amministrazione il padrone che torna ci trovi attivi e fedeli. Ecco allora l’anima dell’esistenza cristiana: credere e accogliere l’iniziativa salvifica di Dio nella storia e collaborarvi responsabilmente per farla maturare fino al suo compimento. Vigilare è credere e lavorare. E’ fiducia piena nell’agire di Dio e bisogno profondo di Lui.
2L Parte, questo grido, da una esperienza amara e ormai soffocante: “Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Siamo diventati tutti come cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia: tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento”. (Isaia) La causa del male è ricondotta alla sua radice, al cuore dell’uomo che rifiuta il suo Dio.
3L E’ la pedagogia stessa dell’Avvento: fare memoria dei fatti di salvezza compiuti in Israele per rassicurare il nostro cuore che Dio non vien meno a voler intervenire anche per noi. Il motivo non sta in noi, ma in Lui che ci ha voluti suoi figli, suo popolo, sua eredità. “Ma tu, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci dà forma, tutti noi siamo opera delle tue mani”. (Isaia) Dio guida la storia; il nostro agitarci è appena un increspare d’onda, e molto spesso è solo inceppo e freno al flusso di bene che Dio ha immesso nella storia dal giorno della risurrezione di Cristo.
Tutti: Tu, pastore d’Israele, ascolta, assiso sui cherubini rifulgi! Risveglia la tua potenza e vieni in nostro soccorso. Dio degli eserciti, volgiti, guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato, il germoglio che ti sei coltivato. Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte. Da te più non ci allontaneremo, ci farai vivere e invocheremo il tuo nome. (Sal 79)
Adorazione silenziosa – Canto – Segno
Collaborare al Regno, Dio vuole la nostra responsabile collaborazione.
4L Il futuro della storia secondo la Bibbia non è distruzione o sostituzione di questo mondo (concezione diffusa in molte sette fondamentaliste oggi!), ma ri-creazione dall’interno, purificazione, compimento e superamento, valorizzando quei semi di bene che Dio stesso coltiva nel cuore degli uomini. Da qui la strategia del Regno: Cristo capo e primizia, ma di un Corpo di cui vuol servirsi per una missione ben organizzata dove ciascuno ha un suo ruolo preciso.
5L Dio ha dato a ciascuno il suo compito, e poi se n’è andato. Ha troppa fiducia nell’uomo, – ci vien da pensare noi! – si è fidato troppo di noi dandoci in mano il mondo da gestire. E guarda cosa ne abbiamo fatto..! Il padrone è via, e i servi si sentono padroni. Non è così quel che capita oggi? Mai con tanta sfacciataggine e supponenza oggi ciascuno ripete: la vita è mia, la storia è mia e la gestisco io! Ma la festa finisce. Il padrone ritorna. La storia ha termine. La morte dice “basta!” all’uso della nostra libertà, e un rendiconto è da fare.
6L Chi sa l’ora del proprio doversi presentare a Dio? Ed è inutile difenderci, emanciparci, col negare la realtà. Neanche il più accanito degli atei riesce a giustificare la propria scelta; e tutti, davanti alla morte, intuiamo il Mistero e ne sentiamo la presenza. L’atteggiamento giusto da tenere è la trepidazione che non presume di sé, ma chiede l’aiuto a Dio. Alla fine, vigilare è sperare. Il cristiano sa di operare entro una causa che è già vincente, in Cristo, primizia dei risorti. E la speranza è la molla del fare, contro ogni ostacolo e scoraggiamento. Noi cristiani, più di tutti, dobbiamo credere al mondo e operare per esso, perché lo sappiamo destinato all’eterno.
Tutti: Verso di noi, vieni, Signore! Siamo talmente oppressi dai colpi costanti della malattia e del rifiuto e della solitudine e del fallimento e di questa paura di scomparire un giorno dalla memoria dei nostri cari! Verso di noi, vieni, Signore, perché in questi giorni il peso è gravoso, talmente che ci rende incapaci anche solo di tendere le mani verso di te. Avvicinati a noi, Signore, perché in questi giorni siamo avvolti nelle nostre tristezze, talmente che il mondo si riduce a una tomba di abbandono dove si perdono le nostre invocazioni verso di te. In noi, Signore, che in questi giorni portiamo meno peso di tanti altri, versa l’energia vitale di andare con te per alleggerire e rialzare i nostri fratelli che cadono sui loro quotidiani cammini.
Adorazione silenziosa – Canto – Segno
Fratelli, andiamo fino a Betlemme e percorriamo la strada che ci porterà a incontrare un «bambino avvolto in fasce nella mangiatoia». Nei lineamenti del bambino è possibile scorgere i tratti di quella speranza che dà un senso nuovo alla vita di tutta l’umanità. Una vita nuova da cui sgorga l’amore che si dona all’umanità. Il segno che può accompagnarci è quello della strada.
Canto: Tantum Ergo Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto – Si distribuiscono frasi del vangelo da meditare e mettere in pratica.