“Far fruttificare i propri talenti” – Adorazione Eucaristica del 16 novembre 2023
L’Anno liturgico volge al termine. Il cristiano vive nel tempo che scorre e fugge, lo sperimenta e…
L’Anno liturgico volge al termine. Il cristiano vive nel tempo che scorre e fugge, lo sperimenta e lo teme come ogni altra persona, ma nello stesso tempo egli lo sperimenta nella fede come il luogo degli interventi salvifici di Dio e della risposta ad essi con la conversione del suo vivere. Chiudere un anno è far verifica di un cammino. È disponibilità del cuore per mettersi in sintonia con Dio. È attendere, vegliando, per essere pronti quando lui arriva e seguirlo. L’Adorazione Eucaristica che ci apprestiamo a vivere ci aiuti a verificare lo stato dei talenti ricevuti e ci sproni a metterli prontamente a frutto perché il Signore, al suo ritorno, li trovi fecondi. G. Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen
Canto Spirito Santo – Segno: i talenti sono anche i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, scienza, pietà, fortezza e timor di Dio.
È con la forza del Vangelo che lo Spirito riunisce la Chiesa rinnovandola costantemente. Apriamoci alla Parola che viene proclamata perché la forza e la grazia dei suoi messaggi rinnovino la nostra vita e conformino il nostro impegno.
P Dal Vangelo Mt 25,14-30 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: “Un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il talento sotterra: ecco qui il tuo. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Parola del Signore
Riflessione
Tutti: O Padre, che affidi alle mani dell’uomo tutti i beni della creazione e della grazia, fa’ che la nostra buona volontà moltiplichi i frutti della tua provvidenza; rendici sempre operosi e vigilanti in attesa del tuo ritorno, nella speranza di sentirci chiamare servi buoni e fedeli, e così entrare nella gioia del tuo regno. Crea in noi, Signore, il silenzio per ascoltare la tua voce, penetra nei nostri cuori con la spada della tua Parola, perché alla luce della tua sapienza, possiamo valutare le cose terrene ed eterne, e diventare liberi e poveri per il tuo regno, testimoniando al mondo che tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Amen
Adorazione silenziosa – segno: un vaso di terra per sotterrare talento e un albero fiorito per i talenti che hanno, come la Parola, fatto germogliare la terra
Occorre chiarire bene che cosa significhi “essere pronti” per il rendiconto finale della nostra vita perché essa sia degna di “prender parte alla gioia del tuo padrone”. Allarghiamo lo sguardo sul disegno di Dio per cogliere il rapporto che dobbiamo avere con Lui.
1L Il disegno di Dio sull’uomo è grandioso e sontuosamente rivolto a valorizzarne tutto l’apporto personale. Innanzitutto il dono ricevuto è grande. Rappresenta – individualmente – il destino della vita divina, divenire simili a Lui, eredi di Casa Trinità, “dei” con Dio; e – comunitariamente – l’impegno di costruire il Regno di Dio nella storia, compartecipi con Lui per edificare “cieli nuovi e una nuova terra”.
2L Se porta avanti nella storia un suo disegno grandioso desidera la compartecipazione dell’uomo. La vita cristiana e la Chiesa sono il luogo del nostro lavoro, il tempo per trafficare i talenti delle nostre responsabilità personali e comunitarie. Dio vuole una responsabilità viva, attiva, generosa, geniale, libera, appassionata, non fiscale, non paurosa, non pigra, non sterile. Una responsabilità che nasca dall’amore, dalla condivisione, dalla passione, dalla stima del dono e dalla gioia di possederlo per trasmetterlo ad altri; dal sentirsi investiti di una missione e di un compito che ha la caratteristica di essere unico e specifico, indispensabile e decisivo per sé e per i propri fratelli, sentendone tutta l’urgenza.
3L Da tale passione devono scaturire genialità, inventiva, rischio, coraggio, intraprendenza…! Il dedicarsi all’opera della propria salvezza e al Regno di Dio deve essere vissuto come roba propria e come impegno importante, non opzionale, per sé e per tutti. Un giorno Gesù ebbe a segnalare la scaltrezza e l’inventiva dell’affarista spregiudicato, affinché il credente si impegnasse con la medesima passione e genialità nel fare il bene: “I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce”(Lc 16,8).
Tutti: Beato chi cammina nelle vie del Signore!
Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. Tutti: Beato chi cammina nelle vie del Signore!
La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa;i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. Tutti: Beato chi cammina nelle vie del Signore!
Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! Tutti: Beato chi cammina nelle vie del Signore!
Canto – Segno: impronte alternate da luci che cammina nelle vie del Signore, luce che rischiara il cammino.
Dio vuole un amore vivo, libero, responsabile, sereno, attivo, appassionato:
4L Dio non vuole il servilismo, non la pratica burocratica, forse neanche la preghiera ripetitiva e distratta, non il minimalismo, non il “rubare non ho rubato, ammazzare non ho ammazzato… quali peccati ho da confessare..?”. Non si tratta solo di evitare il male e ciò che è proibito; si tratta di fare il bene. I peccati sono anche di omissione. Già i profeti rimproveravano una religione fatta solo di gesti cultuali, a fianco di una vita che andava per conto suo, magari nell’ingiustizia e nella disonestà.
5L Lo stesso discorso vale per l’impegno missionario ed ecclesiale. Si tratta di valorizzare il talento della nostra fede perché il Regno di Dio aumenti, mettendo a frutto quelle capacità che il Signore ci ha dato, là dove ci ha chiamati a fiorire. In ufficio, per esempio, non ci si può nascondere nell’anonimato e nella mimetizzazione né omologare la propria identità cristiana al vivere mondano. E’ nascondere il proprio talento.
6L Trafficare i talenti oggi diventa più difficile. La Chiesa è minoranza, l’esistenza cristiana è in diaspora entro un mondo pagano il quale sembra prevalere, dominare, impaurire..! La tentazione è di nascondersi, di chiudersi nel proprio ghetto, di far quadrato di difesa e di dire: il mondo è tutto un pattume, stiamone alla larga, facciamo noi comunità! Intransigenza e pattume! Il servo che ha nascosto il talento lo fa per paura.
Tutti: Signore Gesù, ti ringrazio. Tu mi riveli il Padre, mi concedi di “vederlo”, di esser sicuro del suo amore dolce e forte. Tu sei l’Unigenito, l’unico uomo che mi fa incontrare Dio. Ti adoro, perché la mia conoscenza di Te mi apre il cuore e lo sguardo interiore a scorgere la luce dell’Amore che mi ha creato, mi ha chiamato e mi attende. Ti adoro, Verbo incarnato, Parola completa e comprensibile di mio Padre, amore perfetto che non solo mi fa ‘vedere’ Dio, ma me lo mette addirittura nel cuore; ti adoro, Figlio eterno che abiti la carne mortale: ti adoro, perché tu divinizzi anche me: fai diventare anche me capace di amare!
Canto – segno: alcuni vanno a restituire il talento che hanno ricevuto dal Signore dopo averlo fatto fruttificare.
Canto: Tantum Ergo Tantum ergo Sacramentum Veneremur cernui Et antiquum documentum Novo cedat ritui Praestet fides supplementum Sensuum defectui. Genitori Genitoque Laus et jubilatio Salus, honor, virtus quoque Sit et benedictio. Procedenti ab utroque Compar sit laudatio.
V Hai dato loro il pane disceso dal cielo. R Che porta con sé ogni dolcezza.
Preghiamo: Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Acclamazioni: Dio sia benedetto. Benedetto il Suo Santo Nome. Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù. Benedetto il suo Sacratissimo Cuore. Benedetto il suo Preziosissimo Sangue. Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione. Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Canto – Si distribuiscono frasi del vangelo da meditare e mettere in pratica.